Per ridurre il debito pubblico Renzi punta alle dismissioni immobiliari

Il governo di Matteo Renzi è chiamato a ridurre il debito pubblico e per farlo punta sulle privatizzazioni. La Commissione europea ha chiesto all’Italia di tagliare il debito pubblico e il compito spetta al Tesoro e a Palazzo Chigi, che puntano tutto sulla vendita degli immobili statali, come quelli delle Poste Italiane o dell’Anas, e sulla privatizzazione, a partire da quella di Enav. Andrea Bassi su Il Messaggero scrive che l’appuntamento con la Commissione europea per Pier Carlo Padoan, ministro del Tesoro, e il premier Renzi si avvicina e per arrivare al taglio del debito pubblico promesso nel prossimo Def punteranno sulle dismissioni immobiliari: “Anche per questo, a sorpresa, nel Documento di economia e finanza, ha deciso di confermare un obiettivo dalla cessione di società e immobili pubblici, dello 0,5% del Pil, circa 8 miliardi di euro. E questo nonostante lo slittamento dell’operazione più importante in preparazione, la quotazione delle Ferrovie, rimandata a data da destinarsi. Per adesso nel carnet è rimasta soltanto la quotazione di Enav, la società per il controllo dei voli. L’operazione è già ben impostata. Il deposito dei documenti in Borsa per l’ammissione è già stato effettuato. Se il cronoprogramma sarà rispettato, entro la fine di giugno la società sarà sul mercato. Il Tesoro venderà fino al 49% di Enav, operazione dalla quale incasserà, secondo le stime, tra gli 800 milioni e il miliardo. Molti soldi, ma pochi rispetto all’obiettivo degli 8 miliardi da realizzare in un anno. Un altro miliardo e duecento milioni di euro, arriveranno dalle dismissioni immobiliari. A maggio l’Agenzia del Demanio lancerà per il secondo anno la sua iniziativa «Proposta Immobili». Chiederà agli enti locali (questa volta allargando la platea a quelli sotto i 10 mila abitanti), se hanno beni da dismettere. Questi ultimi avranno tempo fino a luglio per rispondere. Poi gli immobili verranno valutati, e dirottati verso i fondi immobiliari pubblici come Invimit e verso la Cassa Depositi e Prestiti. Lo scorso anno questo schema ha ben funzionato. Era stato previsto di incassare 500 milioni di euro con questa operazione, alla fine l’Agenzia ha portato a casa 946 milioni.

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